e c’ho vent’anni perciò non ti stupire se dal niente faccio drammi” inizia così “vent’anni” il singolo dei Måneskin che da oggi, 30 ottobre, è disponibile in tutte le piattaforme digitali.

Se ci si sofferma sul titolo e si pensa al sempre più conflittuale rapporto che la generazione dei ventenni ha con chi, come me, quel vent’anni anagraficamente li ha già ampiamente doppiati, si potrebbe pensare ad un atto di accusa anche un po’ arrogante, ma ascoltandola bene, lasciandosi sedurre dalla voce di Damiano e dalla cruda semplicità dei suoni rock vecchia maniera della melodia si capisce che è più una presa di coscienza, un dialogo con se stessi, con i propri coetanei, senza puntare il dito contro nessuno e senza la pretesa di avere le istruzioni per l’uso.

Victoria, Damiano, Thomas e Ethan si mettono a nudo, per la campagna firmata da Oliviero Toscani lo fanno letteralmente, e parlano delle loro sensazioni, idee, ambizioni e delle loro paure.

Paure che a quell’età vengono sempre sottovalutate perché in fondo si ha vent’anni e mica si conosce davvero la vita. Ed è qui che questa lettera diventa un manifesto. I giovani sono invitati a essere liberi di percepirsi, di mostrarsi, di ascoltarli.

Noi quarantenni e oltre torniamo a pensare quando a vent’anni eravamo sicuri di avere il mondo in mano e avevamo quell’arroganza che fa sentire invincibili e che non permette di mostrare le proprie ansie e debolezze.

Anche attraverso i loro outfit vintage anni ’70 ,fluidi ed inclusivi, si autodeterminano e diventano un modello per chi vuole essere esteticamente non omologato, chi rifiuta gli schemi binari e castranti che la società conservatrice impone.

L’unica ansia che non hanno è quella da prestazione perché, nonostante come tutti gli artisti vogliono dare il meglio e sanno che ogni brano, performance ecc, deve essere la migliore di sempre, non sentono il bisogno di dimostrare nient’altro che quello che sanno fare: ottima musica.

il 2 novembre saranno ospiti della web-serie “Star Walks: quando il PArCo incontra la musica”, progetto che intende incuriosire e avvicinare chi finora si è tenuto lontano da parchi archeologici e musei, attraverso il racconto e le sensazioni dei musicisti ospiti. a soli vent’anni hanno potuto suonare live, purtroppo senza pubblico per rispettare le regole anti covid, all’interno del Parco archeologico del Colosseo tra i palazzi imperiali del Palatino, in uno dei luoghi più iconici e visitati di Roma non lontano da via del Corso dove, prima di conquistare il pubblico di XFacator, suonavano in strada … mica male!!!

A proposito dell'autore

Secondogenito e gemelli: questo la dice lunga sul mio carattere. “Ottantologo”, Pop addicted, nel corso degli anni ho collaborato con diverse testate, tra cui L@bel, Progress e Aut. La moda è la mia passione più grande perché è cultura, è visione sociologica della vita e del mondo. Freitag addicted le vorrei avere tutte. La Rete è la mia seconda casa. Sono dieci anni che il mio avatar è Psikiatria80, nome del mio primo blog, ma anche di tutti i miei profili sui tanti social network.

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